Nel cuore della vita by Nunzio Galantino

Nel cuore della vita by Nunzio Galantino

autore:Nunzio Galantino [Galantino, Nunzio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2021-02-09T16:00:00+00:00


Custodire è vigilare con amore

Come ci ricorda il poeta Catullo, non si può possedere mai completamente ciò che si ama, ma lo si può, semplicemente, custodire.

Affidandoci alla definizione del vocabolario, «custodia» è l’azione, l’opera e l’attività necessarie per sorvegliare un luogo, curare e assistere persone, animali, oggetti. Custodire è comunque molto più che sorvegliare. Non è solo presenza fisica a protezione di qualcosa o di qualcuno. Oltre infatti a richiedere uno sguardo attento (sorveglianza), la custodia domanda un atteggiamento cauto che si fa vigilanza, una disponibilità che si fa cura e assistenza, e quel tanto di amore che diventa protezione. La custodia si realizza, dunque, attraverso una presenza che si prende cura e che provvede alle necessità, andando ben oltre le necessità materiali. Nell’esperienza quotidiana, quella vissuta con generosa intensità, siamo infatti chiamati a custodire ricordi, emozioni, desideri, sogni, incontri, amore e fragilità. Ma anche tutto ciò che contribuisce a fare di noi e degli altri «artigiani» del bene comune. Quello stesso bene comune che non può prescindere, come ci ricorda papa Francesco, dalla custodia del creato (Gen 2,15). L’ambiente infatti – con tutto ciò e con chiunque lo abiti – è diventato uno degli anelli più deboli dell’umanità.

Ma, lo sappiamo, la custodia non è proprio di moda. È diventato più facile distruggere che custodire. Anche un segreto. Fra amici è più «appagante» esibire (ad esempio una conquista, una vittoria, un successo e, qualche volta, una bravata) piuttosto che tacere e custodire. Ciò avviene anche in ambiti di grande valore sociale e morale. Ad esempio quello della nostra Costituzione. I padri costituenti hanno affidato alla custodia intelligente e creativa del popolo italiano un tesoro di princìpi, regole e norme che disciplinano il comune agire nel rispetto della democrazia e delle diversità. Più ricco è il tesoro, più alto è il livello di custodia richiesto. A cominciare dalla custodia che è chiamata a esercitare l’inquilino del Quirinale. La maestà e la bellezza del luogo in cui egli abita risultano essere ancora più rassicuranti quando la custodia è affidata a persone che lo fanno con competenza e senso di responsabilità. Troppo poco, mi pare, considerare il Presidente della Repubblica come il garante della Costituzione. In fondo essa ha già in sé articoli e meccanismi di auto-garanzia e auto-tutela che solo l’arroganza interessata di qualche improvvisatore può pretendere di stravolgere. Il presidente della Repubblica è invece il custode della Costituzione. È chiamato infatti a farla vivere con responsabilità per la protezione, il rispetto, la cura e l’amore del bene comune di tutti.



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